130s CE. Inv. No. 256.Rome, Vatican Museums, Pius-Clementine Museum, Round Room, 4Photo by Sergey Sosnovskiy
Colossal statue Antinous as Dionysus-Osiris (so-called the Braschi Antinous).
130s CE.
Rome, Vatican Museums, Pius-Clementine Museum, Round Room, 4
(Roma, Musei Vaticani, Museo Pio-Clementino, Sala rotonda, 4).
SR 4. Statua colossale di Antinoo nelle vesti di Dioniso-Osiride (c. d. Antinoo Braschi)
Proviene dagli scavi effettuati (da Hamilton e da Fagan) tra il 1792 ed il 1793 nella contrada “La Villa” (o “S. Maria della Villa”) nell’area di una presunta villa di Adriano, presso Palestrina (l’antica Praenestae). Venne restaurata dal Pierantoni sotto il controllo di Gavin Hamilton, poi esposta a Palazzo Braschi, quindi fu acquistata dai Musei per il Laterano (1844) ed infine trasferita (1862-1863) nel luogo attuale. Alcune parti mancanti — poi integrate dal Pierantoni — dovevano essere di materiali diversi; tutta la superficie, inoltre, appare molto ‘ripulita’. La testa di Antinoo, volta in basso alla sua sinistra, è cinta di foglie e bacche di edera (in parte integrate) ed al suo vertice presenta una corona egizia, un diadema su cui campeggiava un uraeus (serpente) o un fiore di loto, ora sostituito da una sorta di pigna foliacea (moderna); i capelli sono divisi in ciocche fini, profonde e mosse, con alcuni boccoli che ricadono sulle spalle. Il ritratto può esser assegnato alla variante “A” del suo tipo base. Il corpo del ‘favorito’ dell’imperatore Adriano, è panneggiato da un solo ampio manto, abbottonato sulla spalla sinistra e lasciato cadere trasversalmente sui fianchi e quindi sulle gambe; con la sua mano sinistra si appoggia ad un tirso (moderno, ma presente anche nell’originale), alla cui base, accanto al piede sinistro, si conserva una cista mistica (moderna). Antinoo è quindi qui divinizzato con gli attributi di Dioniso e di Osiride: questo modello — attribuibile ai primi anni successivi alla sua morte (avvenuta nel 130 d. C.) — costituisce probabilmente il prototipo delle versioni che lo vedono raffigurato nelle vesti di Osiride e di Vertumno.
Inv. 256;
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© 1999. Description: G. Spinola. Guide cataloghi Musei Vaticani, 4. Il Museo Pio Clementino, 2. Città del Vaticano, Roma, 1999, p. 250, cat. no. SR 4.